Partituras:
O intróito Iudica me Deus, cantado pelo eslovaco...
... e comentado pelo italiano Bruder Jakob:
Versão portuguesa, Julgai-me, Deus (MP3), baseada na latina:
Gradual Eripe me, cantado pelo eslovaco:
Comentário de Tiago Barófio sôbre o tracto Saepe expugnauérunt me:
1ª parte do programa televisivo italiano sobre arte sacra e a catequese de Bento XVI para êste Domingo:
O intróito Iudica me Deus, cantado pelo eslovaco...
... e comentado pelo italiano Bruder Jakob:
Versão portuguesa, Julgai-me, Deus (MP3), baseada na latina:
Gradual Eripe me, cantado pelo eslovaco:
Comentário de Tiago Barófio sôbre o tracto Saepe expugnauérunt me:
VIII modo (sol plagale)
Saepe expugnaverunt me a iuventute mea.
Dicat nunc Israel: Saepe expugnaverunt me a iuventute mea.
Etenim non potuerunt mihi: supra dorsum meum fabricaverunt peccatores.
Prolongaverunt iniquitatem sibi: Dominus iustus concidet cervices peccatorum (sal 128, 1-4).
L’itinerario quaresimale ci conduce alla santa Pasqua attraverso i sentieri di un nuovo Esodo. A situazioni di serena tranquillità si alternano momenti di inquietudine lacerante e smarrimento. Le parole del salmo, assunte oggi dal cantore, risuonano come un invito a ripercorrere la storia passata per riuscire a decifrare il presente. Un nuovo scenario si apre davanti al deserto, alla fine di una vera “Odissea” che ci vede spesso tutti oppressi, calpestati, derubati della nostra dignità personale. Ma siamo pur sempre riscattati e salvati, introdotti nella Terra promessa attraverso il passaggio pasquale.
Rivolgersi al passato non è facile. Lo spettro dei fallimenti ci sospinge verso l’indifferenza accecante che tutto nasconde ai nostri occhi. Come se nulla fosse stato. La fragilità che non riusciamo ad accettare ci lascia cadere nel vortice dove rischiamo di essere triturati da rimorsi e ripensamenti tardivi. Un falso pentimento alimentato dall’orgoglio ci tiene conficcati a terra, travolti dalle nostre mancanze, soffocati dalle nostre omissioni. Eppure continuiamo a farlo, convinti di compiere un’azione giusta, di confessare con sincerità le nostre colpe. Non avvertiamo che il rimuginare sugli aspetti negativi della nostra esistenza è soltanto uno sterile ripiegamento su noi stessi che rimaniamo al centro dei nostri interessi. A meno che o fino a quando avvertiamo la nostra impotenza e riusciamo finalmente a volgere lo sguardo al Crocifisso.
Sì, perché non sono sempre e non sono soltanto i cattivi e gli empi che ci violentano e ci perseguitano. Quando non sono gli altri che ci stendono a terra e arano sul nostro dorso facendo lunghi solchi sanguinanti, siamo noi che capitoliamo e permettiamo che gli altri ci usino come tappeti su cui correre, divertirsi, trarre vantaggio. Al che noi rispondiamo solo lamentandoci e piagnucolando, senza avere il coraggio di opporre resistenza. Nel riversare la responsabilità dei nostri guai sugli altri, ci convinciamo di essere giusti, vittime innocenti. Ci vuole ben altro.
La lettura della storia d’Israel, la conoscenza delle vicende che hanno visto nascere e svilupparsi la Chiesa, il ricordo di alcune vicende famigliari, le esperienze vissute in prima persona: è tutta una “biblioteca” di riferimenti concreti che possono aiutarci a scoprire le nostre responsabilità, sul come evitare il male, sull’affermare – con fatica e quasi sempre controcorrente - il primato di verità, giustizia, libertà. Forse con la schiena piegata e rotta, ma con la mente lucida, il cuore vigilante, l’esistenza aperta alla misericordia di D-i-o. Misericordia che tutti siamo chiamati ad annunciare nella condivisione della vita nuova donataci nella passione - morte - risurrezione del Signore Gesù.
Pasqua non celebra soltanto il momento finale della risurrezione. Nell’avvicinarci a Pasqua siamo invitati a mettere a fuoco anche la dimensione della passione e della morte. In questo impegno il tratto della V domenica di quaresima ci offre un orientamento sicuro.
1ª parte do programa televisivo italiano sobre arte sacra e a catequese de Bento XVI para êste Domingo:
2ª parte:
0:30 Leitura do Evangelho de hoje
2:40 Intróito Iudica me Deus
4:40 Explicação do maestro Fulvio Rampi
6:55 Comunhão Videns Dominus flentes sorores Lazari (cantada quando se lê o Evangelho de Lázaro)
A mesma comunhão, comentada por Bruder Jakob...
... e por Fúlvio Rampi...
Obras maestras del canto gregoriano / La antífona de la resurrección de Lázaro
Es el communio del quinto domingo de Cuaresma, en una nueva ejecución que nos ofrecen los "Cantori Gregoriani" y su Maestro
de Fulvio Rampi
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TRADUCCIÓN
El Señor, viendo a las hermanas de Lázaro
llorar ante el sepulcro,
se echó a llorar ante los judíos
y en voz alta gritó: ¡Lázaro, sal fuera!
Y salió con las manos y los pies atados con vendas
el que había muerto hacía cuatro días.
(Juan 11, 33.35.43.44.39)
Entrad, doblegados rindamos homenaje al Señor;
lloremos ante Aquel que nos ha hecho
porque Él es nuestro Dios.
(Salmo 95, 6-7)
Y salió con las manos y los pies…
ESCUCHA
Comunhão Qui mihi ministrat, que se canta quando fôr lido outro Evangelho que não o de Lázaro ou da mulher adúltera. Aqui na versão portuguesa Quem Me servir quiser (MP3):
Partituras e gravação de 17-3-2018:
in. Judica me Deus http://pemdatabase.eu/image/22902
ky. http://pemdatabase.eu/image/4500
gr. Eripe me http://pemdatabase.eu/image/22903
tr. Sepe = gr.
of. Confitebor http://pemdatabase.eu/image/22904
sa. = ky.
ag. http://pemdatabase.eu/image/4501
cõ. Qui michi ministrat http://pemdatabase.eu/image/2639
hy. Tantum ergo
an. Ave Regina caelorum http://divinicultussanctitatem.blogspot.pt/2011/09/santa-missa-cantada-ao-domingo.html
AMDG
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