Partitura da Dominica III Per Annum B, que cantámos em 2012:
Intróito Adoráte Deum, aqui na interpretação do nosso amigo eslovaco:
Sôbre êste mesmo intróito escreveu Tiago Barófio (PDF):
Il salmo 96, 7b nel testo della CEI, che si basa su una recensione ebraica, dice “si prostrino a Lui tutti gli dei” (“tutte le divinità si prostrano a Lui” [M. E. Artom], “prostratevi a Lui, tutti gli dei” [E. Zolli]). La traduzione latina si basa sulla versione greca in cui appare il termine “angeli” e il verbo che esprime il “prostrarsi” come segno di adorazione.
Il concetto “adorazione” compare oggi per la terza domenica consecutiva. È messo così al centro dell’attenzione un atteggiamento centrale dell’esperienza segnata dall’incontro con D-i-o. Un fatto tutt’altro che prevedibile nei tempi e nelle modalità concrete. L’incontro esige un’accoglienza che si nutre di desiderio, in un’attesa che – se esprime un qualche desiderio – sa pure piegarsi docilmente alla volontà del Padre. Nel riconoscerne le orme nelle pieghe dei momenti più comuni, forse banali. Fino a quando ci si trova interpellati dalla Parola e dal Gesto che rivelano la sua presenza.
Nel tempo dell’Epifania i Vangeli ricordano alcuni Gesti che hanno scosso le coscienze e hanno messo in moto l’ascolto orante e lo sguardo contemplativo. Nel ripercorrere la storia dei padri siamo da loro guidati a scorgere oggi i segni di D-io. Perché ancora oggi e domani, solo nell’ascolto e nella contemplazione possiamo aprirci all’adorazione. Perdersi in D-i-o senza smarrire il controllo di sé e senza dimenticare le responsabilità sociali. Affondare nel silenzio senza che il cuore ammutolisca nella paura e nel disorientamento. Aprirsi al sorriso delle beatitudini che nasce purificato dalle tribolazioni sofferte in nome della verità e della giustizia, nel segno vittorioso del Risorto.
La melodia dell’introito s’impenna all’acuto ed evidenzia “tutti i suoi angeli”. Sono loro che coinvolgono nell’adorazione e nella gioia liberatrice Sion. Con gli angeli che vivono al cospetto dell’Altissimo, si muovono tutti gli “angeli”, i messaggeri, quanti annunciano la buona novella, i profeti che sanno allontanare il velo dell’oscurità e rendono percepibile la presenza di D-i-o nel quotidiano.
Maestri di vita, perché testimoni della novità di Cristo, sono tutti i cantori che attraverso la ruminazione dei salmi riescono a sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda della Parola. Attraverso la loro esistenza attualizzano la Parola e la rendono intelleggibile. Non sono più parole quelle che proclamano, ma un’esperienza che comunicano nel dono reciproco della fede. Ciascun credente è una pagina di fede vissuta che ogni altra persona può leggere e interiorizzare.
A condizione, valida per tutti, che si viva di fede. A condizione che non ci si fermi alle formulazioni dottrinali. Banco di prova settimanale può essere il Simbolo, spesso ridotto auna monotona serie di parole anonime biascicate senza passione. Si prenda, ad esempio il Credo II. Le parole si snodano attraverso brevi circuiti di una melodia semplice, sempre ricorrente. È come il susseguirsi di onde che si riversano sul litorale donando l’acqua che si lascia assorbire e penetra nella sabbia. La sapienza della Chiesa, nell’adorazione balbetta la risonanza che l’Incontro scatena nel suo cuore. Le onde raggiungono ogni credente, in un susseguirsi di una marea senza fine. Fino a quando la sabbia nel cuore inaridito e nella mente distratta accoglie l’acqua che zampilla per la vita eterna.
27-1-2013
Nos Domingos dos anos A ou B, canta-se o intróito Dominus secus, aqui cantado pela nossa Capella (22-1-2012, Igreja de N.ª Sr.ª da Encarnação, Chiado):
O mesmo intróito, cantado pelo eslovaco:
Gradual Timébunt gentes, na versão simplificada dos Chants Abrégés. Gravação da nossa Capella:
Alleluia Dóminus regnávit, aqui comentada por Tiago Barófio:
D 3 T.O. - ALLELUIA
Dominus regnavit, exultet terra, laetentur insulae multae (sal 96, 1) (sol plagale - VIII modo)
Il modello è costituito dall’Alleluia Ostende nobis, Domine, (I domenica d’avvento, vedere). La melodia originale è ripresa integralmente nel canto odierno caratterizzato, pertanto, da una briosa vivacità. È un ulteriore passo proposto dalla Chiesa per comprendere lo spirito che anima il canto alleluiatico, le premesse e le conseguenze.
La “terra”, la famiglia umana e tutto il contesto creaturale, esulta nel momento in cui “conosce e riconosce”, per dirla con rav Samson Raphael Hirsch, la signoria di D-i-o. Non è sufficiente conoscere per sentito dire e non aver nulla da obiettare sul fatto che D-i-o si presenta come il Signore. D-i-o stabilisce con l’intera umanità e con ogni singola persona una relazione, e rinnova in ogni generazione il patto dell’alleanza. Patto che trova il compimento e, insieme, un nuovo inizio, con l’incarnazione del Verbo e la risurrezione e il dono dello Spirito.
Non è una bella favola che rassicura gli sfiduciati con miraggi evanescenti. Non è neppure il prolungamento delle prospettive che si aprono nella concretezza della vita sociale e che troppo spesso conducono allo smarrimento e all’angoscia. Basta guardarsi attorno, ripensare alle notizie talora strombazzate, altre volte nascoste e deformate, per rendersi conto che la società è in una tremenda fase di frantumazione. Si accumulano rovine su rovine come se si volesse fare spazio a nuovi meravigliosi edifici. In realtà le strutture sociali, politiche e anche quelle religiose mostrano evidenti segni di collasso. Piccole crepe si allargano e divengono voragini, inghiottono le speranze. Gli annunci roboanti dei politici svaniscono nel nulla. Le autorità dello Stato e della Chiesa – tranne una manciata di eccezioni – perdono ogni autorevolezza e non riscuotono più fiducia.
I “re” dominano lo svolgersi della vita quotidiana tra licenziamenti e perdite di lavoro, tra la fatica di procurarsi il minimo necessario e l’umiliazione dello sfratto. L’esistenza – costretta con inaudita violenza a muoversi al di sotto della soglia di dignità – finisce per segnare il fallimento dei “re”. E cresce insieme il disprezzo, il rifiuto. Facilmente si supera anche l’odio. Per cercare di sopravvivere ci si difende e s’indossa la corazza dell’indifferenza.
Chi fa le spese di questa situazione caotica? Le vittime dell’ingiustizia, certamente, stanche di promesse menzognere. Ma anche D-i-o è trascinato su questo pendio verso l’abisso del nulla. Non è più odiato e neppure negato. È semplicemente ignorato. Perché non si ha più la forza di vivere alla presenza di un “re”. Il risentimento contro i signori spregiudicati della storia si allarga e dilaga come un veleno che rende amara la vita.
In questo trambusto assordante si leva la parola del cantore. Egli non ignora la tragedia del tormento e della disperazione di tante sorelle e fratelli. Sa che il suo messaggio non sarà subito compreso, sarà rifiutato e irriso perché considerato un concentrato di stupidità e pura follia. La sua parola sarà mescolata con quella dei tiranni, sarà rigettata perché disgustosa. Ma il cantore non si stanca. Domenica dopo domenica, anno dopo anno continua a cantare Alleluia - Lodate D-i-o. Fino a quando gli uomini si lasceranno illuminare dallo Spirito e comprenderanno la radicale diversità tra il Re pacifico e i “re” della violenza e della menzogna.
Allora, anche quanti sono dispersi, emarginati e isolati si uniranno al popolo dei credenti. Tutti finalmente canteranno con gioia Alleluia.
Ofertório Dextera Domini, na versão do Gradual Simples. Gravação da nossa capella, no mesmo dia:
Aos Domingos dos Anos A ou B: comunhão Venite post me, aqui na nossa interpretação:
E na interpretação do eslovaco:
Sôbre esta mesma comunhão lêde o comentário de Tiago Barófio (PDF).
No Domingo do ano C: comunhão Comédite pínguia, aqui na interpretação do eslovaco:
Partituras e gravação de 20-1-2018:
in. Dominus secus mare pemdatabase.eu/image/23026 e http://pemdatabase.eu/image/1756
ky. http://pemdatabase.eu/image/4500
gl. http://pemdatabase.eu/image/11612
gr. Timebunt gentes http://pemdatabase.eu/image/22862
al. Dominus regnauit = gr.
of. Dextera Domini http://pemdatabase.eu/image/22864
sa. = ky.
ag. http://pemdatabase.eu/image/4501
co. Venite post me http://pemdatabase.eu/image/1756
hy. Tantum ergo
an. Alma redemptoris mater http://divinicultussanctitatem.blogspot.pt/2011/09/santa-missa-cantada-ao-domingo.html
Fontes e gravação de 27-1-2019:
ĩt. Adorate Deum http://pemdatabase.eu/musical-item/45093
ky. http://pemdatabase.eu/image/4500
gl. http://pemdatabase.eu/image/11612
of. Dextera Domini http://pemdatabase.eu/musical-item/45091
sã. = ky.
ag. http://pemdatabase.eu/image/4501
cõ. Comedite pinguia http://pemdatabase.eu/musical-item/45094
hỹ. Tantum ergo
ãt. Alma redemptoris mater http://divinicultussanctitatem.blogspot.pt/2011/09/santa-missa-cantada-ao-domingo.html